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La crisi dell’uomo diventa commedia pungente su Netflix

DiMario Altomura

Mag 26, 2025
Maschi Veri (Ph YT)

Una nuova serie italiana affronta con ironia la crisi dell’identità maschile

La nuova produzione originale targata Netflix ha debuttato nel catalogo della piattaforma, accendendo immediatamente il dibattito intorno ai ruoli di genere e alla virilità contemporanea. Si intitola Maschi Veri, conta otto episodi, ed è la versione italiana della serie spagnola Machos Alfa. L’adattamento, curato da Furio Andreotti, Giulia Calenda e Ugo Ripamonti, è ambientato a Roma e si concentra su un gruppo di quattro amici, quarantenni, che si conoscono dai tempi dell’università e che oggi si trovano ad affrontare una realtà in cui il modello patriarcale è ormai obsoleto.

Prodotta da Groenlandia e diretta con intelligenza e sensibilità da Matteo Oleotto e Letizia Lamartire, la serie alterna toni brillanti e momenti di amara consapevolezza, costruendo una narrazione corale che destruttura i vecchi stereotipi maschili. I protagonisti non sono supereroi, né leader: sono uomini normali, smarriti di fronte a un mondo che non riescono più a dominare.

Massimo crolla quando perde il potere e l’identità

Matteo Martari interpreta Massimo, potente dirigente televisivo il cui mondo si sgretola dopo l’arrivo di una collega che lo sostituisce. L’azienda lo licenzia per comportamenti ormai superati e fuori luogo. Senza reddito, gravato da un mutuo insostenibile, Massimo si affida alla moglie Daniela, una determinata influencer per animali interpretata da Laura Adriani. L’uomo che per anni ha comandato si ritrova improvvisamente a dipendere da chi ha sempre dato per scontata. Inizia così una metamorfosi inevitabile, che lo costringe a interrogarsi su chi sia diventato. Nel ruolo di Mattia, guida turistica divorziata, Maurizio Lastrico incarna un uoto la maschera del modernomo che si considera aperto e progressista. Ma l’equilibrio crolla quando deve affrontare la sessualità fluida della figlia Emma (interpretata da Alice Lupparelli), le nuove regole delle relazioni sentimentali, e una società dove le donne non cercano salvezza, ma verità. Mattia si imbatte nelle sue contraddizioni e scopre che la sua presunta modernità nasconde un profondo bisogno di controllo.

Luigi e Tiziana riscoprono la verità attraverso il fallimento

Pietro Sermonti dà volto a Luigi, autista e padre di famiglia, intrappolato in una routine fatta di lavoro, figli piccoli e silenzi matrimoniali. Thony, nei panni della moglie Tiziana, interpreta con forza e intensità una donna stanca di sentirsi invisibile. La coppia tenta un riavvicinamento, esplora nuove vie per riaccendere il desiderio, ma si scontra con un muro di incomprensioni. Eppure, proprio in quell’insuccesso, emergono spazi sinceri in cui Luigi può ripensare alla sua identità non come maschio dominante, ma come compagno autentico.

Francesco Montanari presta volto e ironia a Riccardo, ristoratore affascinante e cronico traditore. Vive nella superficialità, fugge ogni legame serio, finché la sua compagna Ilenia (interpretata da Sarah Felberbaum), brillante avvocata, lo sorprende con una proposta di relazione aperta. Riccardo si trova nudo davanti alle sue insicurezze: scopre di non saper gestire la libertà che ha sempre cercato. A complicare tutto, la scoperta che i suoi genitori, all’apparenza tradizionalisti, praticano il libertinaggio in modo sistematico. Crolla così ogni certezza: di famiglia, di identità, di virilità.

Un coach eccentrico guida il gruppo verso la consapevolezza

Il filo che unisce i quattro protagonisti è l’iscrizione a un corso di decostruzione maschile, guidato da un coach bizzarro e anticonvenzionale interpretato da Corrado Fortuna. Le sue lezioni, tra il grottesco e il comico, diventano uno specchio impietoso e al tempo stesso liberatorio. Non esistono più ricette valide, solo domande scomode e la voglia di imparare a guardarsi senza difese. Accanto ai protagonisti maschili, brillano le figure femminili, costruite con spessore e sfumature. Nicole Grimaudo, Laura Adriani, Thony, Sarah Felberbaum, Alice Lupparelli, insieme alle partecipazioni di Ilary Blasi e Selvaggia Lucarelli, compongono un coro di voci che non accompagna, ma conduce. Le donne non servono a raccontare l’uomo: sono il catalizzatore del cambiamento, il cuore emotivo e narrativo della serie.

Maschi Veri sorprende per scrittura, ritmo e verità

La regia di Matteo Oleotto e Letizia Lamartire esplora gli spazi intimi e borghesi di Roma, restituendo una mappa visiva che accompagna con coerenza le trasformazioni interiori dei protagonisti. Maschi Veri si distingue per una scrittura intelligente, dialoghi realistici, e un tono capace di bilanciare ironia e malinconia. La serie evita il moralismo, sceglie l’ironia e mette a nudo l’uomo con rispetto e lucidità. Non celebra né condanna, ma fotografa un momento storico in cui l’identità maschile si sta riscrivendo.

 A cura di Katya Malagnini

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