Il percorso autentico di Mauro Ferrigno, tra arte e manualità
Mauro Ferrigno ha 36 anni e vive ad Anacapri, perla dell’isola di Capri. Con i suoi 1,76 m di altezza, occhi e capelli castani, parla fluentemente francese, inglese, tedesco e – con grande sorpresa – anche giapponese. La sua è una figura poliedrica: artigiano di professione, artista per vocazione. Appassionato di musica e teatro, sogna un futuro dove la sua creatività possa finalmente prendere il posto del lavoro manuale. Lo incontriamo per farci raccontare il suo percorso e le sue aspirazioni.
Mauro, di cosa ti occupi attualmente?
«Sono un tuttofare, ma la mia specializzazione è nella muratura, nella posa di piastrelle e nel trattamento dei marmi.»
Hai detto che preferisci dedicarti alla musica…
«Sì, da qualche anno ho scelto di concentrare il mio tempo libero sul canto e sulla musica, piuttosto che accettare lavori extra. Suono chitarra e basso, e per me non è solo un hobby: è una parte fondamentale di chi sono.»
Hai anche esperienza come attore?
«Sì, ho recitato in piccole produzioni locali con associazioni no profit, e ho avuto qualche esperienza anche in radio, sempre a livello amatoriale. È un mondo che mi appassiona.»
Ti piacerebbe trasformare queste passioni in una professione?
«Assolutamente. Dopo tanti anni di lavoro fisico, vorrei che la musica e il teatro diventassero il mio lavoro a tutti gli effetti, non solo un modo per evadere o arrotondare.»
Hai un genere o un ambito artistico che preferisci?
«Non ho preferenze rigide. Il mio sogno è fare dell’arte, in tutte le sue forme, la mia occupazione principale.»
Parteciperesti a un reality show?
«No, non credo faccia per me. Non mi rispecchia come modalità.»
Che rapporto hai con la moda?
«Ho lavorato come capo manutentore per dodici boutique di alta moda a Capri. Conosco l’ambiente e, anche se arrivo da un altro percorso, mi piacerebbe mettermi in gioco in questo settore. A 37 anni non mi spaventa affatto l’idea di posare per shooting fotografici o partecipare a campagne pubblicitarie.»
Come trascorri il tuo tempo libero?
«Sono istruttore di pattinaggio artistico. Ho insegnato per anni in contesti no profit. Ora però sento il bisogno di iniziare a monetizzare le mie competenze e passioni.»
Ti dedichi anche ad altri sport?
«No, il pattinaggio assorbe già una buona parte delle mie energie e del mio tempo.»
Come ti descriveresti a livello caratteriale?
«Sono una persona che divide: o mi si ama, o mi si odia. Sono molto preciso, puntiglioso, diretto. Non riesco a fingere simpatia quando non la provo.»
Parli diverse lingue: come mai il giapponese?
«Mi ha sempre affascinato, è una lingua elegante. Dopo aver imparato inglese, francese e tedesco, ho deciso di iniziare a studiarlo da autodidatta. Lo trovo davvero affascinante.»
Dove ti immagini tra cinque anni?
«È difficile da dire. Ho cambiato spesso direzione nella vita, quindi potrei trovarmi ovunque – in meglio o in peggio. Di una cosa però sono certo: sono uno che non ha paura di rischiare.»
In un’epoca in cui si rincorrono certezze, Mauro Ferrigno sceglie l’incertezza della passione. È un uomo che conosce la fatica del lavoro manuale e il valore del talento coltivato con tenacia. La sua versatilità, la sua capacità di reinventarsi e quella fame di futuro che lo spinge a non fermarsi mai lo rendono un profilo interessante, autentico, diverso. In un mondo dove tutto sembra costruito, Mauro è uno che costruisce davvero: con le mani, con la voce, con i sogni.
A cura di Mario Altomura
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